Il 7 febbraio è la giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo. Guardando i numeri ci accorgeremo di come sia un fenomeno diffuso e crescente, e ne abbiamo avuto un esempio durante le Olimpiadi di Pechino ai danni della pattinatrice Yi Zhu.
Se il bullismo “tradizionale” è una piaga nota per le ripercussioni negative sugli individui presi di mira, il cyberbullismo esaspera ancora di più la portata delle conseguenze negative.
Il bullismo, secondo una delle definizioni più esplicative, comprende una varietà di atti aggressivi (a livello fisico, verbale o psicologico) che richiedono la presenza di tre elementi:
- l’aggressore
- la vittima
- gli spettatori
È facile immaginare come il bullismo virtuale ampli la numerosità e la possibile pressione degli spettatori, che virtualmente non hanno confini.
Quanti tipi di cyberbullismo esistono? Cosa succede a livello normativo? E come ci si difende?
Ecco 5 cose da sapere sul cyberbullismo.
1. LA PRIMA LEGGE EUROPEA SUL CYBERBULLISMO È ITALIANA
2. QUANTI TIPI DI CYBERBULLISMO ESISTONO?
Il cyberbullismo diventa un termine ombrello che spesso racchiude una lunga lista di pratiche di odio e aggressione virtuale. Ecco una lista non esaustiva di “varianti” di bullismo online:
- Mobile device image sharing (diffusione di immagini private da telefono/pc)
- Revenge porn (diffusione di immagini video con contenuto erotico o sessuale senza il consenso delle persone ritratte)
- Screen name mirroring e furto di identità
- Votazioni o sondaggi imbarazzanti online (ad esempio “vota la più brutta della scuola”)
- Molestie durante le sessioni di videogame online
Per una lista più completa potete esplorare questo link.
3. QUANTE PERSONE SONO VITTIME DI CYBERBULLISMO?
La cifra o la percentuale cambia a seconda del metodo di rilevazione del bullismo virtuale, ma restano dati impressionanti.
Si tratta di un fenomeno che colpisce maggiormente i paesi industrializzati, e i paesi anglosassoni sono particolarmente organizzati nel monitoraggio del fenomeno.
Secondo Brandwatch, che nel 2016 ha analizzato 19 milioni di tweet, 3 giovani su 5 collegati alla piattaforma hanno subito molestie ascrivibili al cyberbullismo.
Secondo l’associazione Enough is Enough, circa il 60% dei teenager statunitensi ha subito cyberbullismo.
4. QUALI SONO LE CONSEGUENZE DEL CYBERBULLISMO?
Essere vittima di cyberbullismo può essere mortale. Il caso del suicidio di Megan Meier è stato emblematico, e risale al 2006!
La fondazione ha raccolto e divulgato diverse statistiche sulle conseguenze delle aggressioni online, evidenziando come le vittime di cyberbullismo abbiano il doppio di possibilità di tentare il suicidio, che rimane la seconda causa di morte negli Usa per la popolazione fra i 10 e i 34 anni, con un tentativo di suicidio annuo di 1 ogni 20 individui.
I dati Unicef Italia mostrano che “appena” il 20% dei minori si è trovata vittima di cyberbullismo, con una proporzione maggiore di ragazze rispetto ai ragazzi, con un aumento delle conseguenze traumatiche per le vittime.
Suicidio e autolesionismo sono solo gli aspetti più eclatanti dello stravolgimento della vita delle vittime, che possono sperimentare ansia, problemi sociali, insicurezza, difficoltà di apprendimento, depressione e problemi familiari, anche in modo molto grave.
5. CHI CHIAMARE SE SEI VITTIMA DI CYBERBULLISMO?
Gli adulti di riferimento, come i genitori, gli insegnanti o gli educatori, sono in generale designati come le persone alle quali rivolgersi per cercare aiuto.
Quando non è possibile o desiderabile trovare aiuto nella propria cerchia di riferimento, si può chiamare il Telefono Azzurro, disponibile anche via chat o email. o rivolgersi ai servizi dedicati messi a disposizione dal CNAC, il Centro Nazionale Anti-Cyberbullismo, che interviene a protezioni di vittime di tutte le età.
Ecco i contatti:
- Telefono Azzurro – chiama il 19696
- CNAC – chiama il 800642377