E-commerce e smart working: come preparare la ripresa!

preparare-la-ripresa

In questo momento, dove molti comparti produttivi sono bloccati è facile farsi prendere dallo sconforto.
Ma è proprio in momenti come questi che non dobbiamo smettere di pensare positivamente e di conseguenza pianificare nuove strategie di comunicazione e vendita che rendano la nostra azienda già pronta alla ripresa.

Siamo in molti, volenti o nolenti, a dover rimanere a casa in questi giorni.
Oltre a sentirci vicini a tutti quelle lavoratrici e lavoratori che con enorme professionalità ci stanno permettendo di continuare le nostre vite con serenità, usiamo molto internet.

Talmente tanto che la Commissione Europea è riuscita ad ottenere temporaneamente la riduzione del bitrate (la velocità di riproduzione che influisce sulla qualità dei video) su piattaforme come Netflix e YouTube.

È stato stimato da Open Fiber che dall’inizio della pandemia il traffico in upload sia aumentato del 300% mentre quello in download sia aumentato tra il 40 e il 70%.

L’utilizzo dello smart working da parte di molte aziende e la visione di serie e film in streaming hanno contribuito molto a questo repentino aumento di rete utilizzata.

È aumentato anche l’utilizzo dell’e-learning da parte degli studenti: l’accesso alle lezioni e ai contenuti online ha generato nelle ultime due settimane un aumento del traffico in upload del 60% rispetto alla media annuale di GARR, la rete italiana dell’istruzione e della ricerca.

Senza contare le innumerevoli iniziative culturali come la possibilità di visitare online la Galleria degli Uffizi, la Reggia di Versailles, ascoltare i concerti delle più importanti orchestre come la Digital Concert Hall dei Berliner Philarmoniker, l’apertura online della Libreria del Congresso o piattaforme come Google Arts & Culture che raggruppano i musei online presenti in rete.

Aumento-Volumi-web-Marzo-2020

Le aziende e la rete

Ma questa serie di cambiamenti repentini nelle abitudini quotidiane può avere ricadute positive per le PMI?

Fermiamoci a pensare un attimo: le persone che sono a casa in questo momento utilizzano internet non solo per i servizi i streaming ma anche per visitare con più calma i siti di varie aziende per valutare e comparare con più calma le offerte commerciali.

Ovviamente i colossi dell’e-commerce sono avvantaggiati, ma sono anche ampiamente conosciuti, e se gli utenti hanno più tempo per confrontare le offerte ovviamente includeranno altre aziende nelle loro ricerche.

I dati Istat del 2019 indicano che è in aumento l’accesso alle connessioni veloci da parte delle imprese con almeno 10 dipendenti: 41% in più nell’utilizzo di reti ad almeno 30 Mbps rispetto al 13.8% del 2015.

Da questi dati emerge anche che a profili di digitalizzazione più evoluti delle imprese si associa, in media, una produttività lavorativa maggiore.

Sicuramente la pubblicazione della legge n. 81/17, che per la prima volta normava lo smart working, ha aiutato a fare chiarezza in merito a questo modo di lavorare.

smart-working

Come è possibile notare da questo grafico riferito al periodo 2017-2108, la diffusione del telelavoro si sta distribuendo principalmente nelle grandi aziende, con la pubblica amministrazione in stallo e le PMI molto incerte sul da farsi.

La situazione che stiamo vivendo accelererà questo processo irreversibile, complici anche le numerose ricadute positive di questo tipo di gestione del lavoro.

Iniziare a pianificare il lavoro in questo senso, durante questo periodo, è utile e potrebbe rappresentare un buon sistema per ridurre i costi di gestione se non addirittura ridurre la grandezza dei locali per quelle aziende che non necessitano di un vero sito produttivo!

Preparare le strategie vincenti

Dicevamo che questo potrebbe essere un buon momento per rivedere le proprie strategie di marketing e comunicazione in previsione della ripresa.

Chi puntava a creare conversioni sul sito con il content marketing potrebbe ad esempio ordinare gli articoli del blog, ripostando magari vecchi articoli interessanti o meglio ancora, visto il tempo a disposizione, dedicando tempo al listening delle novità di settore per creare contenuti nuovi e interessanti.

Le aziende che già hanno un sito e-commerce potrebbero impiegare del tempo nel miglioramento delle schede prodotto e nell’implementazione della UX nel sito.

Tutte le aziende online potrebbero valutare le prestazioni dei propri siti, migliorarne la site-map in ottica SEO, implementando la velocità e la veste mobile responsive, valutandone un restyling.

Anche l’utilizzo di CRM per implementare le relazioni commerciali e le strategie di relazioni aziendali può rappresentare un buon investimento a basso costo da valutare in questo periodo.

Senza contare che attraverso piattaforme come Zoom è possibile per tutte le imprese gestire delle videoconferenze tra dipendenti ed esaminare i report di settore per pianificare delle strategie che tengano conto dei cambiamenti che nei prossimi mesi investiranno l’ambiente del marketing.

Web-marketing

E tutti coloro che finora non hanno preso in considerazione la comunicazione e la vendita online?

Si consideri questo dato: secondo Nielsen gli e-commerce di beni di largo consumo hanno avuto un aumento degli introiti del 81% nella settimana del 24 febbraio.

Senza dubbio su questo dato incide la necessità di creare delle scorte in casa in previsioni di inevitabili chiusure.

Ma dobbiamo considerare che questo periodo ha permesso a milioni di utenti di conoscere meglio le potenzialità della comunicazione commerciale e della vendita online.

E quindi ci saranno molti più utenti disponibili a dare credito a tutte le aziende che investono nel web marketing.

Iniziare a pensare seriamente ad un buon piano di web marketing, abbinato all’e-commerce e l’uso dello smart working, rappresenta quindi l’opportunità di porsi un passo avanti rispetto alla concorrenza prima del ritorno alla totale normalità.

Investire tempo e un budget tutto sommato contenuto, significa essere pronti a quella rivoluzione digitale che l’attuale situazione ha accelerato bruscamente.

D’altronde se i cantanti suonano in diretta nei social media e le parrocchie iniziano a celebrare le messe in streaming, per quale motivo la nostra azienda non dovrebbe essere online?

Lascia un commento