Ecco ora le due gang:
da una parte “agenzia di comunicazione tutta la vita”
all’altro angolo del ring quelli che “ma Fausto è bravo con internet e me lo fa quasi gratis”
Bene, siamo qui per demolire il povero Fausto.
Pronti alla disfatta?
AGENZIA DI COMUNICAZIONE VS TUO CUGINO: VOGLIO UN COMBATTIMENTO PULITO!
La sfida intramontabile fra chi sa che delegare ai professionisti è un bene e chi ritiene che arrangiarsi sia meglio parte proprio da qui.
In che senso il tuo bravissimo cugino sarebbe meglio di un’agenzia di professionisti?
Parliamoci chiaro: le cose sono sempre e solo due: i soldi e la libertà.
Che poi di solito le due cose si riducono sempre ad una, che è sempre il risparmio.
Facciamo però finta che i fattori determinanti siano davvero due e vediamo perché un’agenzia di comunicazione è sempre meglio di tuo cugino.
PRIMO ROUND: COSA DOVREBBE FARE DAVVERO TUO CUGINO
Tuo cugino dovrebbe in teoria poter fare e saper fare tutto quello che sa fare un’intera agenzia di comunicazione:
- programmare (per il sito, l’eventuale e-commerce o la app)
- scrivere in modo professionale i testi del sito, del blog, delle newsletter, degli ADS, dei cataloghi, dei volantini
- essere un grafico per fare letteralmente tutta la parte grafica d sito, social, comunicazione cartacea
- conoscere la SEO e saperla applicare
- saper creare le strategie di marketing e comunicazione
- essere un social media manager coinvolgente per tenere vivi i tuoi canali social almeno 12 ore al giorno
- creare i piani editoriali e realizzarli
- stilare i preventivi
Sì insomma parliamo di un talento naturale con 2 lauree e decenni di esperienza sul campo.
Quanti anni ha tuo cugino per aver completato tutti i cicli di istruzione, formazione ed esperienza sul campo?
A occhio e croce una sessantina.
SECONDO ROUND: QUANTO DEVI PAGARE DAVVERO TUO CUGINO?
Perché il buon cugino Fausto o lavora gratis per poche, pochissime ore a settimana, o lo devi pagare prima che si inneschi la dinamica dei parenti serpenti.
Se tuo cugino è bravo come dici, quanto ci metterà un concorrente (o magari anche un’agenzia di comunicazione) a fargli un’offerta superiore alla mancia che gli allunghi ogni tanto?
E quanto inizierà a costarti davvero il suo lavoro col passare del tempo?
Conta che la lista di competenze descritte nel paragrafo precedente sono improbabili in una sola persona, ma anche trovando chi soddisfa tutti i requisiti parliamo comunque di decine di ore a settimana, ben oltre le ore di lavoro che un professionista, anche bravo, può sobbarcarsi.
Succede quindi che dopo un paio di mesi di rodaggio è evidente anche per te che tuo cugino non ce la può fare da solo.
Che fai?
Lasci che le cose vadano malino o assumi qualcuno che aiuti tuo cugino?
E quanto puoi pagare questa nuova persona?
Se la paghi meno di Fausto praticamente è lei a doverti dare soldi ma allo stesso tempo, se la paghi di più, Fausto potrebbe iniziare una faida per vendicare i suoi mancati guadagni.
Il fatto è che in questo campo chi più spende meno spende: pensare di risparmiare come pietra angolare della strategia di investimenti in marketing è comunicazione è, semplicemente, un errore fatale.
TERZO ROUND: SEI DAVVERO LIBERO CON TUO CUGINO?
Può essere che uno dei motivi che ti spinge a non rivolgerti ad un’agenzia di comunicazione sia la paura di perdere quella libertà e quell’autonomia decisionale che ami e che ti fa sentire sicuro e con tutto sotto controllo.
Il fatto è che il controllo di un ambito che non è di tua competenza non è un buon inizio per gestire questo ambito.
Il problema è proprio quello della competenza, del muoversi sapendo cosa si deve fare, in che ordine e come distribuire un budget.
La competenza ti permette anche di avere degli orizzonti temporali realistici sulle azioni da compiere e sui tempi per raccogliere i risultati, evitando sia le illusioni che le delusioni.
Molto spesso, e l’abbiamo visto accadere, l’imprenditore che si ostina a fare di testa propria affidandosi a principianti o a pseudo professionisti improvvisati butta i soldi in strategie sbagliate, cambi di rotta immotivati, accozzaglie di decisioni inconsistenti in cui vengono buttati troppi soldi al vento o al contrario ne vengono investiti troppo pochi.
Essere incompetenti e voler essere liberi significa in realtà essere liberi di commettere un errore dopo l’altro.
Inoltre, avendo di fronte tuo cugino, manca quell’imparzialità che ha un professionista che ti consiglia per il tuo bene, e ti ritrovi con la sciatteria di Fausto che ti dice sì a tutto, o con la follia di Fausto che ti vende per buona un’idea strampalata “che ha letto in internet in un sito molto serio, dove dicono di fare proprio questa cosa!”.
Libero? Forse. Ma a che prezzo?
QUARTO ROUND: QUANTO TI COSTA DAVVERO TUO CUGINO
Eccoci ad un punto ancora più spaventoso dei precedenti.
Tuo cugino è davvero bravo e ti ha fatto un sito coi fiocchi usando un linguaggio di programmazione moooolto superiore agli altri (te l’ha detto lui), che conoscono solo in 5 al mondo.
Concorrenza: sbaragliata!
Poi però succede che tuo cugino ogni tanto non può occuparsene.
Deve guadagnare davvero e ora ha un lavoro part-time.
Che poi magari diventa full time.
Ha una vita da vivere perché adesso è fidanzato, ha un cane e due gatti, poi ogni tanto va in palestra.
Puoi chiamarlo sì e no una volta a settimana e in breve capisci che ti ha giustamente mollato.
Nel frattempo chi si è affidato ad un’agenzia di comunicazione sta andando in vacanza in un castello della Loira, proprio dove ha prenotato tuo cugino, tu sei lì con:
- l’e-commerce che non va
- i dati dei tuoi clienti esfiltrati e scritti anche sui muri delle scuole
- la newsletter che parte tutta stropicciata, senza foto, in comic sans fucsia
- il blog che dice “necessario aggiornamento: vuoi che il tuo sito imploda?” ma non sai se premere “no” o “annulla”
- i clienti che ti chiamano dicendo che hanno pagato ma che i prodotti non arrivano
- l’altro tuo cugino a cui hai affidato i social ha fatto un errore con gli account e ora hai un post fissato in alto con la foto di tuo cugino che pesca nel Tirreno e la caption “a mi me piase el ton”
- la tua influencer che è irreperibile perché non ha ricevuto il piano editoriale (prova a chiamare quel castello sulla Loira, vedrai che è lì)
A questo punto che fai?
Dopo aver ingoiato il rospo chiamerai un’agenzia di comunicazione, per scoprire che devi fare tutto da capo, ma non in modo semplice, perché ci sono danni da riparare e pezze da mettere ovunque per poi far migrare il sito in una piattaforma che sia davvero utilizzabile e che non dipenda dalla disponibilità di quella mistica élite dei 5 nerd.
Quindi tuo cugino ti è costato 2 o 3 volte il prezzo di un’agenzia, senza contare la sfiducia nel genere umano che ti è nata dentro, la delusione dei clienti e la perdita della credibilità del tuo marchio.
Senza contare che a casa non ti parla più neanche la segreteria telefonica, non vai in ferie da 4 anni e i guadagni si sono volatilizzati per porre rimedio ai problemi di un’attività che non è più un business, ma una corsa coltro il tempo che ti vede saltare da un’emergenza all’altra senza toccare terra.
PER CONCLUDERE
Lascia stare Fausto e chiama un’agenzia di comunicazione che queste cose le sa fare.
Non illuderti di trovare scorciatoie, la soluzione è lavorare con gente brava che ti fa scegliere fra opzioni realistiche, ragionate e commisurate alle tue vere necessità e al tuo budget.
Alla prossima!
