
Questo mese vi facciamo viaggiare: dagli sterminati fogli di excel rubati dagli hacker nel Facebook leak alle lande desolate di Marte fino ad arrivare alla Terra di Mezzo tra orchi e maghi.
Certo, questa è la pazza rassegna stampa tecnologica di K89Design, quindi parleremo anche di transizione energetica in Italia e investimenti nella mobilità ad idrogeno.
Ma se avrete pazienza di arrivare fino alla fine vi spiegheremo che cosa c’entrano i personaggi inventati da Tolkien…
Facebook leak: la fuga di dati degli utenti Facebook

Il fatto è semplice: i dati di 533 milioni di utenti Facebook, tra cui 35 milioni di utenti italiani, sono diventati una lista di dominio pubblico nel web.
Detta così sembra una notizia allarmante, ma si sapeva già da tempo, come scriveva Motherboard, la rivista tecnologica di Vice, in questo articolo, che già a fine gennaio ha parlato della facilità con cui i bot consentono agli hacker di cercare facilmente i numeri di telefono degli utenti di Facebook.
Infatti, attraverso questi bot, alcuni hacker avevano già creato delle liste a cui accedere a pagamento ai dati degli utenti per gli scopi più vari, da elaborati progetti di phishing al telemarketing più becero.
In questo articolo, Wired Italia indica i modi per verificare se il nostro profilo fa parte di quell’elenco.
La notizia meravigliosa, come racconta qui Fanpage, è che quegli elenchi sono ora pubblicati gratuitamente, rendendo di fatto inutile il tentativo di venderli: difficile nascondere sui volti di ognuno di noi un amaro ma meritato sorriso di soddisfazione.
Progetto di città modulare su Marte: Nüwa City

È stato ufficialmente presentato dai designers e dagli architetti di ABIBOO Studio il primo progetto di città modulare da costruire su Marte: è risultato infatti il migliore tra i 10 progetti finalisti, selezionati tra i 175 presentati nell’ambito del concorso indetto dalla Mars Society.
Si chiamerà Nüwa City, come la dea cinese: il progetto non inizierà prima del 2054 e durerà almeno una cinquantina d’anni.
Si stima che ogni anno (dal 2100) potrebbero essere inviate 1.000 persone, in un viaggio che durerebbe circa 250 giorni
SkyTg24 ne parla approfonditamente in questo lungo articolo, e potete trovare altre informazioni in questo articolo di Popular Mechanics.
Per tutti gli appassionati di Atto di Forza e di fantascienza in generale si consiglia di iniziare a riempire il salvadanaio: secondo le prime indiscrezioni, un biglietto di sola andata per Marte, che oltre al viaggio includerebbe un alloggio di 24-35 mq e l’accesso alle strutture comuni, potrebbe essere venduto a 300mila dollari.
La transizione energetica in Italia

Ne ha parlato il neo-ministro Cingolani in un confronto con i principali attori del settore energetico italiano all’interno del forum sulla transizione energetica del il Sole 24 Ore il 30 marzo.
L’argomento è molto interessante, perché coinvolge l’intera filiera industriale ed energetica del paese e gli sviluppi non tarderanno ad arrivare nella quotidianità degli utenti.
Infatti l’ENEA coordina un progetto europeo da da 2,7 milioni di euro per ridurre i costi della produzione di idrogeno verde: che cos’è e quale importanza abbia nell’immediato futuro lo spiega bene questo articolo di Lifegate, mentre a questo link è possibile vedere raccontato direttamente dall’Enea il progetto Prometeo.
In questo scenario, la Regione Puglia si candida ad essere protagonista: la giunta regionale ha infatti approvato il 6 aprile, prima in Italia, la delibera sull’istituzione di un gruppo di lavoro interdipartimentale.
FoggiaToday ne parla molto bene qui.
È sicuramente una scenario che lascia ben sperare, con ricadute positive anche nel settore della mobilità: è infatti notizia di pochi giorni fa che il gruppo Stellantis ha intenzione di investire 5,6 miliardi di euro nella mobilità ad idrogeno per veicoli commerciali.
Negli stessi giorni emerge anche la notizia che il consorzio europeo FCH2RAIL sta sperimentando con successo le celle ad idrogeno per elettrificare i treni (se ne parla qui).
Sono degli ottimi presupposti, perché come la transizione dal cavallo al motore a scoppio si sta cominciando a testare queste tecnologie nell’ambito della logistica su vasta scala, il che permette da subito un ritorno economico e la possibilità di mettere alla prova il prodotto sul campo.
Il Signore degli Anelli Sovietici

Come avevamo promesso eccoci al momento delle risate, ma con una punta di riflessione.
Il New York Times e Wired ne hanno parlato molto bene: è saltata fuori dagli archivi della TV pubblica Russa un meraviglioso sceneggiato televisivo basato su un adattamento della Compagnia dell’Anello di Tolkien.
Ora, sappiamo tutti quanto l’effetto nostalgia sia fondamentale in eventi come questo, dalla retromania alla Ostalgie, fatto sta che il video, qui lo trovate pubblicato su YouTube, in meno di un mese ha già quasi due milioni di visualizzazioni.
Non ci fermeremo a discutere sull’interessante utilizzo della tecnologia visiva dell’epoca, sulla colonna sonora creata apposta da uno storico artista rock sovietico, dalla recitazione in stile pièce teatrale degli attori o degli effetti visivi che sembrano fatti con una telecamera portatile degli anni ‘80.
Noi non vogliamo far parte di quella schiera di hipster che, seduti in platea, si gongolano di tutti i difetti di questa opera per sfoggiare selfie di risolini compiaciuti.
A noi interessa sottolineare la veridicità e la forza di quest’opera, che dopo trent’anni di oblio sta vivendo una meritata popolarità.
Perché, come dicevamo il mese scorso in conclusione della rassegna stampa, in merito allo strafalcione di Orietta Berti su Maneskin “se vuoi veramente spaccare l’internet devi essere sempre te stesso”.
Ecco, il Signore degli Anelli sovietico è esattamente questo: per quanto tu possa sembrare goffo, inadatto, fuori luogo, se quello che fai lo fai con il cuore e ci credi veramente, a sprezzo del ridicolo e infischiandotene di chi ti guarda con aria di supponenza, è impossibile che quel valore non venga mai riconosciuto.
Anche se ci vogliono trent’anni, anche se molti sorrideranno, anche se quella cosa è nata in Unione Sovietica.
Alla prossima!