In questo elettrizzante articolo-rassegna stampa: il futuro dell’infrastruttura di ricarica elettrica in Italia, come procede la ricerca sulla fusione nucleare, come va il mercato dell’auto ad energia pulita e infine ottime notizie per chi sogna un fuoribordo elettrico!
Ricarica elettrica dal benzinaio
Sulla scia del Decreto Semplificazioni del 16 luglio 2020, MOTUS-E, un’associazione italiana formata da membri del mondo accademico, movimenti di opinione e aziende legate alla filiera dell’automotive, hanno pubblicato ad ottobre un report intitolato “Il futuro della mobilità elettrica”.
Il report offre la possibilità di farsi un’idea dello scenario che, secondo MOTUS-E, vedremo in Italia sullo sviluppo dell’infrastruttura di ricarica elettrica da qui al 2030.
Gli ambiti di analisi comprendono una panoramica sull’attuale mercato italiano delle auto elettriche con particolare attenzione all’offerta e cliente tipo, l’analisi della rete di ricarica elettrica attualmente presente in Italia, una selezione di pubblicazioni scientifiche sullo sviluppo futuro della mobilità elettrica e alcune proposte per supportarne lo sviluppo.
L’analisi parte dal dato sull’attuale diffusione delle auto elettriche nel nostro paese: soltanto lo 0,2% del parco circolante!
Nonostante la crescita sia molto rapida, +118% nel biennio 2018-2020 secondo le stime Forecast, l’81% delle auto elettriche costa ancora tra i 20K e i 80K €, in un mercato dove i veicoli tradizionali tra i 10K e i 20K € sono ancora i più venduti.
Partendo da un presente che conta circa 8.500 colonnine di ricarica concentrate soprattutto nel Nord Italia, MOTUS-E, che tra gli associati conta anche Assopetroli, prevede un futuro dove per favorire la mobilità elettrica, soprattutto nei trasferimenti autostradali, si arriverà ad integrare nell’attuale rete di distribuzione di carburanti fossili i punti di ricarica elettrica.
Una mossa che cerca sicuramente di garantire il futuro ad un’intera filiera industriale ma che allo stesso tempo è dettata da un’analisi degli attuali sviluppi nel mercato automobilistico.
Come continua la ricerca sulla fusione nucleare?
Per alimentare le auto elettriche riducendo le emissioni nocive sarà necessario utilizzare, oltre alle fonti di energia rinnovabili e alle centrali a biomassa, fonti energetiche diverse dalle centrali termiche a carbone o centrali elettriche a fissione nucleare.
La fusione nucleare è una delle alternative più dibattute degli ultimi 40 anni.
In pratica si tratta di replicare qui sul pianeta terra lo stesso procedimento termonucleare che avviene a centro delle stelle a temperature elevatissime.
Per farlo si sta studiando un metodo particolare: un contenitore a ciambella che contiene il plasma a centinaia di migliaia di gradi con un potentissimo campo magnetico.
La settimana scorsa Wired ha pubblicato un interessante articolo che parla proprio di questo argomento.
Nell’articolo vengono prese in esame i vari programmi di sviluppo della fusione nucleare e gli scenari futuri sulla creazione di centrali alimentate a questo tipo di energia.
Ma non solo: viene analizzata una recente relazione della IEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia, sui futuri mix energetici nella distribuzione civile dell’energia elettrica.
Un argomento da seguire per comprendere come a medio termine potrebbero cambiare gli asset nell’ambito della distribuzione di energia elettrica.
E se volete saperne ancora di più questo articolo di Notiziescientifiche.it offre ulteriore spunti di informazione sull’argomento “fusione nucleare”.
Il mercato delle auto elettriche
In questo particolare momento il mercato automobilistico Europeo non se la sta passando benissimo.
Con le vendite in calo in tutto il continente addirittura dei veicoli a metano, da sempre considerati i più puliti tra quelli a combustione interna, gli unici modelli in crescita risultano proprio quelli elettrici, con un passaggio dallo 0,6% del 2019 ad un incoraggiante 1.8% nel 2020.
I modelli che fanno la parte del leone sono Smart Fortwo Elettrica e Reanult Zoe.
Non serve sottolineare quanto sia strategico per l’economia europe il mercato automotive, e quanto importante sia monitorare i segnali che i consumatori stanno dando.
Tutto ciò sia per comprendere i futuri sviluppi del mercato e le nuove necessità, sia i nuovi modelli di comunicazione che potranno svilupparsi in questo scenario.
I motori fuoribordo elettrici
Per tutti gli appassionati di nautica e velocità sulle onde ottime notizie!
Il mercato dei motori nautici elettrici è ormai una realtà anche in Italia grazie a
Mitek.
Ce lo riferisce il sito Vaielettrico.it presentando i fuoribordo da 20 cv completamente elettrici a partire da 5000 € con pacco batterie.
Come per tutti i prodotti elettrici il prezzo va parametrato ai vantaggi che la propulsione elettrica può dare: la manutenzione quasi assente, il rumore ridotto, l’affidabilità e la drastica riduzione delle emissioni nocive.
Un mercato, quello dei motori nautici elettrici, che sicuramente crescerà rapidamente quanto quello delle applicazioni agricole della trazione elettrica.
E se pensate che il fuoribordo elettrico, oltre al relativo problema della ricarica elettrica, sia meno veloce e divertente guardate cosa è in grado di fare questo fuoribordo elettrico da 350 cavalli equipaggiato con un motore di derivazione Tesla
Alla prossima!