Quali sono quegli elementi nei siti web che ci tengono incollati ad una pagina, che ci fanno cliccare su “continua a leggere”?
Quali sono quelle cose così belle che ci fanno condividere un contenuto sulla nostra pagina social? O che addirittura ci spingono ad iscriverci ad una newsletter?
In realtà, quella che viene descritta fra poco è una serie di elementi particolarmente golosi che concorrono a solleticare le belle emozioni che danno vita ad una piacevole user experience.
LE FOTO BELLE, QUELLE CHE FANNO FARE OOOH!
Cosa ci dà immediatamente un benvenuto in un sito? Un’immagine che ci accompagni direttamente nell’atmosfera, nella notizia, nel mondo in cui stiamo mettendo piede per la prima volta.
Una foto di copertina, la fotografia correlata ad un articolo, le foto dei diversi step di una ricetta, l’importante è che siano foto belle.
La bellezza di una foto non sta tanto nell’eccellenza tecnica dell’immagine in sé: deve essere la foto perfetta per il contesto, proprio quella giusta.
Si può pensare ad esempio, a proposito di fotografia di bassa qualità, all’efficacia della vera e propria moda dell’estetica low-fi.
La low-fi è ovvero l’opposto dell’alta fedeltà audio/video, ed è stata lanciata e consacrata da The Blair Witch Project, capostipite di un genere nel genere.
LE ILLUSTRAZIONI: DIPINGIMI COME UNA DELLE TUE RAGAZZE FRANCESI
Una merce rara, che dà subito la cifra stilistica del sito.
Può essere un progetto grafico di brand identity o una immagine che spicca, collegata ad un testo.
Grazie alla nostra grafica e illustratrice interna all’agenzia di comunicazione, abbiamo visto quanto una illustrazione custom sia davvero un tocco prezioso e inimitabile, che diventa una piccola opera d’arte personale all’interno di una commissione.
Le illustrazioni fanno pensare al modo dell’infanzia, mentre invece si tratta di un elemento estremamente raffinato e personalizzabile che copre i settori dalla moda alla tecnologia, dal food all’intrattenimento.
LE INFOGRAFICHE: FARSI CAPIRE AL VOLO
Abbiamo parlato del bello e del buono delle infografiche da poco, e il motivo c’è!
Le infografiche sono quel mangia&bevi dei contenuti online che permettono di comunicare oltre le barriere linguistiche e oltre gli ostacoli culturali, anagrafici e logici.
Sono la versione colorata della long story short, delle versioni for dummies, del Bignami, dello “spiegamelo come se avessi 5 anni”.
Ed ora, signore e signori,
un momento di attenzione.
Per quanto riguarda questi primi tre elementi, strettamente “visuali”, sappiamo che agiscono su 4 livelli:
• portano più visualizzazioni e più click
• rendono il prodotto, di qualsiasi genere, più vivo, vicino e interessante
• danno un plus SEO, quando sono ben taggate in fase di inserimento
• sono una vera manna per i social media, dove l’immagine è un grande veicolo!
Tutto questo è bello e vero a patto di rispettare alcune condizioni.
Come viene ricordato anche da questo breviario per l’uso delle immagini, non tutte le immagini sono “buone”.
Uno dei paragrafi si intitola in modo emblematico “Le foto di stock faticano a farti fare molta strada”: con le dovute eccezioni e accortezze (selezione e post produzione professionale), le foto di stock sono da considerare una seconda scelta.
Quali immagini invece sono più attraenti per il lettore? Come intimamente già sappiamo, sono i volti.
Il “metteteci la faccia” è noto e funzionale in molti ambiti: politica, blog personali, servizi professionali, social e mondo influencer.
I COUNTDOWN E I CONTATORI: TIC TAC
Quanto manca? Siamo arrivati? Siamo arrivati? Quanto manca?
Il nostro bambino interiore ha sempre voglia di sapere quanto manca per arrivare al mare, quanto manca all’intervallo, quanto devo aspettare dopo mangiato per tuffarmi in piscina, quando posso andare a giocare da Simone, quando arriva la mamma.
I siti che ospitano un contatore o un conto alla rovescia suscitano il nostro interesse. Il senso di attesa è una calamita per l’attenzione, soprattutto quando condiviso da una community. Oltretutto, si tratta di un elemento che entra nell’agenda del singolo e contribuisce a creare una community, a dare un appuntamento virtuale.
Una forma molto concreta di countdown è già presente dall’epoca pre internet, con il conto alla rovescia televisivo per il capodanno.
LE ISTRUZIONI: HOW TO…?
Come faccio a…? Come si fa per…?
Il DIY è un formato che può essere preponderante all’interno di un sito, come ad esempio in WikiHow. Può anche essere inserito sporadicamente o una tantum quando l’argomento lo richieda.
Questo vale in ogni epoca, in innumerevoli settori, dalla ricetta per i pomodori verdi fritti inserita alla fine dell’omonimo libro fino alle istruzioni che accompagnano la compilazione di un modulo online.
“Come fare a” viene declinato in ogni salsa e se è un contenuto pertinente con la chiave di ricerca determina il successo della user experience.
A patto ovviamente di essere un contenuto davvero soddisfacente per chi ha interesse nel sapere come votare alle presidenziali, nel decolorare i capelli a casa o nel cambiare la ruota di una bicicletta.
LE STATISTICHE: DITELO CON I NUMERI
Le statistiche vengono spesso assorbite nelle infografiche: i grafici stessi sono concepiti per restituire l’ordine di grandezza di un fenomeno o la relazione fra le diverse parti in gioco.
Che i numeri possano essere presentati in modo capzioso è cosa nota. Resta il fatto che vedere delle barre colorate o un grafico a torta ci aiutano a visualizzare un fenomeno e a sintonizzarci su dei dati di fatto.
I numeri hanno un’aura di scientificità e sicurezza, aiutano a fondare una posizione su basi (almeno apparentemente) più solide.
Fanno prendere decisioni ai vertici e alla base, per chiunque sappia leggere un grafico.
Servono inoltre a riassumere le conclusioni di un testo il cui argomento sia descrivibile con i grafici e, in una parola: piacciono. Tento.
LE PREVISIONI: DALL’AI ALLA SFERA DI CRISTALLO
Previsioni del tempo, previsioni di borsa, oroscopi.
Dalla scienza alla bufala, le previsioni sono una cosa che attira l’uomo dalla notte dei tempi e che ha sviluppi in tantissimi ambiti.
Tornando alle presidenziali 2020, sono state probabilmente l’anno in cui abbiamo imparato a memoria la geografia degli Usa, o almeno la posizione sulla cartina degli swing states colorati in rosso e blu.
Sapere chi vincerà alle elezioni attraverso gli exit poll, sapere se domani pioverà e quindi non dovrò dare acqua all’orto, sapere se shortare A2A, sapere se quest’anno il sagittario avrà fortuna in amore, ad ognuno il suo.
A tutti piacerebbe vedere il futuro, dà una sensazione che stuzzica la fantasia e promuove l’azione.
LA VELOCITÀ: BRUM BRUM!
Si tratta di un elemento evanescente e che galvanizza l’intera esperienza in una pagina web.
La velocità con cui si apre la mappa per arrivare lì dove voglio andare, la velocità con cui si apre il testo della breaking news che ho intravisto in una notifica, la velocità con cui si carica la foto (o l’infografica, o il grafico, l’illustrazione) è un elemento a cui un utente non pensa fino a che non si scontra con una performance lenta.
La velocità è la conditio sine qua non per godere di tutti gli elementi di un sito.
Una pagina lenta è una pagina che difficilmente useremo, sulla quale non torneremo, per non parlare della condivisione del suo contenuto.
I CONTENUTI CHE DANNO DAVVERO QUALCOSA IN PIÙ
Chi approda nel tuo sito di solito lo fa partendo da un motore di ricerca al quale ha fornito alcune parole chiave.
Se il tuo sito tratta effettivamente gli argomenti attorno a quelle parole, l’utente resterà volentieri.
Il tempo di permanenza è la croce e delizia della user experience: se do la risposta subito, ciao utente dopo pochi secondi. Se temporeggio per 10 pagine e sono inconcludente, addio per sempre utente.
Come fare quindi?
Dipende dal tipo di informazione: se voglio sapere il valore del cambio euro dollaro di adesso beh, c’è poco romanzo.
Se però il sito è strutturato in modo da permettermi di leggere i titoli correlati, potrei vederne uno che mi parla della storia del cambio della valuta e di come l’inflazione abbia mosso i flussi turistici, le interazioni fra stati.
Addirittura ci sono nazioni con una doppia valuta: una ufficiale per le relazioni internazionali e la moneta di strada con cui la gente del posto va a fare la spesa.
Alla fine dell’articolo leggo che “potrebbe interessarmi anche…”.
Dopo mezz’ora mi si è aperto un mondo sugli investimenti immobiliari e ne sto parlando a casa.
Il calendario editoriale non è uno scherzo. I contenuti di qualità sono come le ciliegie e uno tira l’altro: come agenzia di comunicazione il nostro consiglio è di partire pianificando bene da subito la site map e le sezioni dinamiche come quella blog e news.
LE LISTE EHEHEHE
Sembra un po’ un serpente che si morde la coda, ma le liste piacciono. Che siano liste, classifiche, hit parade, elenchi strutturati, è sempre incalzante scoprire quali sono le 5 cose da mettere nella valigia per la mamma, i 6 cibi preferiti dai gatti, le 10 città più romantiche o le 100 canzoni più belle del secolo.
Chi volesse fare una lista in una propria pagina web deve però assicurarsi di scegliere il formato e il tono giusto.
La lista può essere un elemento estremamente pop, come le 5 star più pagate di Hollywood: qui un breve trafiletto denso di gossip è il non plus ultra per la user persona che gode di queste chiacchiere da tè delle 5.
La lista può anche essere un elemento molto serio: l’elenco dei professionisti della tua zona, le farmacie di turno aperte, le lauree magistrali compatibili con il tuo corso di studi, le vaccinazioni consigliate per chi si reca in una certa regione.
Ogni lista non dovrebbe essere un mero elenco di titoli, ma approfondire in modo omogeneo e coerente le singole voci.
Se sei arrivato fino a qui, complimenti! Hai vinto un link al nostro articolo sulle migliori pagine 404
Alla prossima!
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