Perché diciamo che uno shooting fotografico è molto più che uno shooting fotografico?
Nel mondo del marketing e della comunicazione succede spesso che un cliente si presenti con una richiesta specifica, ad esempio: “voglio il blog”, “voglio più presenza nei social”, “mi serve un restyling del sito”.
Ogni singola azione viene vista come se fosse a sé stante e in essa il cliente ripone la speranza di un deciso miglioramento del suo business.
In realtà, dietro ad ogni singolo step comunicativo c’è un progetto che parte da lontano e deve puntare ad un’isola che non c’è e che non ci sarà fino a quando non si è messa a fuoco professionalmente la brand identity.
FOTO DI STOCK O SHOOTING ORIGINALE? I PRO E I CONTRO
Il momento dello shooting fotografico è in sé una serie di scatti che può durare anche molte ore e che coinvolge tantissime persone, non tutte necessariamente presenti durante lo shooting.
Per spiegare il gran lavoro che c’è prima, dopo e durante un servizio fotografico parleremo del nostro shooting fotografico per il settore medicina estetica.
Premessa: non molto tempo prima, un altro cliente ci aveva commissionato un sito istituzionale in lingua inglese, realizzato alla fine del 2020. In quell’occasione, il committente aveva optato con decisione per immagini di stock.
Si è trattato di un sito pre-lancio del prodotto, e l’investimento nel progetto prevedeva di tagliare certi costi. Abbiamo quindi selezionato delle foto di stock, come richiesto, optando per un’immagine fresca e pulita e per un design prezioso e allo stesso tempo minimale.
Gli effetti di questa scelta delle foto di stock sono emersi con crescente prepotenza nei mesi successivi.
Da un lato, infatti, la scelta delle immagini di stock è stata anche dettata dalle eccezionali difficoltà di eseguire uno shooting fotografico durante una delle fasi più critiche della pandemia, con tutti gli ostacoli logistici, igienici e organizzativi del caso. Ricorrendo ad immagini pronte si sono tagliati i costi nell’immediato e di sicuro si sono sveltiti i tempi.
Di contro, si è andata via via perdendo la riconoscibilità del marchio. Gli stock di foto sono scatti, solitamente una decina o poco più, che vedono una modella in un set, con un certo abbigliamento e in pose differenti.
Con queste premesse è impossibile trovare:
- un volto che rappresenti il marchio per più di qualche mese
- l’intera gamma di pose che servono
- fotografie omologhe in cui, dovendo ricorrere a modelle diverse, restino ferme le altre caratteristiche che danno riconoscibilità al marchio (luce, set, tipo di abbigliamento, post produzione).
Un altro svantaggio sta nella risoluzione: se le immagini non sono di grande dimensione, si limitano due opzioni:
- la stampa di grandi formati
- lo zoom di buona qualità
Lo scontento è cresciuto in modo esponenziale mano a mano che, lato agenzia e lato cliente, si è ritrovato il volto della “nostra” modella sbucare fra gli scaffali delle profumerie, delle sanitarie e delle farmacie, lì in bella mostra a sponsorizzare altri prodotti.
Se lo stock va bene per un progetto “one shot”, è possibile ricorrervi per andare veloci, tagliare i costi e non pensarci più. In ogni altro caso, bastano pochi mesi per rientrare largamente dell’investimento di uno shooting fotografico professionale.
COME SI PREPARA UNO SHOOTING FOTOGRAFICO
Per preparare uno shooting fotografico è necessario mettere a fuoco lo stile comunicativo e la brand identity del marchio per il quale si lavora:
- suggestioni, sensazioni
- parole chiave
- stile comunicativo
- grafica
- palette di colori
- tone of voice
- media
- presenza social e su quali social
- progetti collaterali ed eventi
- gamma prodotti
- packaging
- target di riferimento
- localizzazione geografica
- comunicazione multimediale
Nel nostro caso avevamo un prodotto di alta gamma realizzato da un brand con vocazione internazionale, che porta con sé l’esigenza di una pianificazione multimediale e multiculturale di lungo periodo.
Nel settore/segmento di riferimento, il brand si posiziona in fascia alta trasversalmente al genere e all’età, con la necessità di una comunicazione a 360° e di lungo periodo che includa, oltre alle immagini per comunicazione online ed offline, anche video e immagini di grande formato per gli stand fieristici.
La comunicazione è principalmente orientata ai prodotti: una gamma di formulazioni specifiche per determinate zone del viso e del corpo. Era quindi necessario studiare un nocciolo di pose intese a dare rilievo a tali zone. Oltre alle pose specifiche, sono stati decisi anche scatti generici e scatti in pose da sfruttare per campagne successive.
Abbiamo quindi consultato uno studio fotografico con cui abbiamo già lavorato con soddisfazione: abbiamo presentato la bozza del progetto per avere un preventivo di tempi e costi per la parte fotografica, facendo un tour dello studio e sfogliando alcuni dei lavori recenti prodotti lì.
Lo studio ci ha anche consigliato un’agenzia di modelle per quel progetto specifico.
Col preventivo dello studio in mano abbiamo potuto stabilire una fascia di prezzo consona al budget per sottoporre al cliente una rosa di modelle e un piano di lavoro strutturato.
La scelta è caduta su una giovane modella che, per le sue caratteristiche, era adeguata a dare un volto al brand e a sostenere il progetto comunicativo per il lancio dei prodotti in Italia e poi all’estero.
SI COMINCIA AD IMMAGINARE: LE REFERENCE
In questa fase abbiamo raccolto le reference più affini per lo shooting: primi piani, figura intera, scatti a 360°.
Abbiamo pensato poi all’inclusione di oggetti di scena (in particolare uno specchio, un asciugamano bianco e del glitter dorato) alle specifiche sul trucco (nude) e sull’acconciatura (chignon stretto e capelli sciolti e voluminosi).
Le reference sono uno strumento molto utile perché permettono di visualizzare il lavoro nella sua interezza.
Sono utili alla modella per calarsi nella parte, avendo uno schema di pose con cui confrontarsi via via che il lavoro procede.
Sono utili all’agenzia di comunicazione per schematizzare gli step dello shooting: se ad esempio pensiamo alla pettinatura, va da sé che prima verranno raggruppate tutte le pose con i capelli sciolti e voluminosi e in un secondo momento le foto con lo chignon stretto. Facendo il contrario infatti ci sarebbe un gran lavoro di acconciatura a metà della sessione giornaliera.
Lo stesso per quanto riguarda l’uso del glitter: assolutamente da tenere come ultimissima posa!
Le reference sono state inoltre condivise con il fotografo: un occhio professionale può elaborare soluzioni e aggiungere ispirazioni che, senza 30 anni di scatti alle spalle, non esisterebbero.
Il giorno dello shooting siamo arrivati allo studio con due obiettivi:
- gasare la modella che, in quanto giovane, avrebbe potuto sentirsi sopraffatta dal progetto di lavoro
- trovare una parete su cui appiccicare tutte le reference, gli schemi, le annotazioni utili che si sono accumulate nelle settimane.
E… AZIONE!
La mattina dello shooting abbiamo finalmente incontrato la modella, che era già fra le mani della truccatrice per il trucco&parrucco.
Dopo i preparativi siamo arrivati sul set e abbiamo iniziato con alcuni scatti di prova. I presenti erano: la modella, il fotografo, la truccatrice, due aiuti fotografo e noi dell’agenzia.
Fra una serie di scatti e l’altra si andava al monitor per capire quale fosse la resa reale, come istruire la modella, come cambiare le luci, come migliorare uno scatto buono per renderlo perfetto.
Durante lo shooting c’è stato anche lo spazio per sperimentare: macchina del vento, foto sulla scala, foto allo specchio, foto sui cubi, fino al gran finale con il soffio nel glitter.
In una giornata di otto ore, davanti o dietro l’obiettivo, è necessario fare delle pause, possibilmente che siano vere pause in cui si parla di dove si andrà in vacanza e non di come arricciare l’asciugamano per una foto ad effetto spa di lusso.
La stanchezza si fa sentire per tutti: le pose e le espressioni vengono tenute con più difficoltà, le interruzioni si fanno più frequenti, e bisogna resistere alla tentazione di lasciar andare le piccolezze.
Bisogna infatti ricordarsi che le centinaia e centinaia di scatti andranno poi visti e rivisti uno a uno per scegliere esattamente quello perfetto per il prodotto tale, per la brochure talaltra.
Si lavora sapendo che non ci sono scorciatoie e che le approssimazioni di adesso saranno la nostra croce di domani!
SELEZIONE E POST PRODUZIONE
“Con questa macchina fotografica hai una risoluzione tale che puoi andare a vedere dentro ai pori della pelle!”.
Grazie all’eccellente risoluzione della fotocamera, abbiamo potuto utilizzare anche scatti che complessivamente non davano il massimo, ma che avevano un bel dettaglio, ad esempio un occhio, da ingrandire per renderlo il soggetto principale di un’immagine ad hoc per un certo prodotto o per uno specifico media.
Non si tratta di un sollievo totale, ma di sicuro aiuta ad allargare il set di fotografie che verranno utilizzate e quindi le possibilità di soluzioni comunicative.
Questo è un esempio lampante di come l’alta risoluzione di una foto permetta di spingere molto con lo zoom senza perdere qualità.
Selezionate una ottantina di foto dalle oltre 800 iniziali, si è passati alla post produzione, effettuata dallo studio fotografico e poi ulteriormente implementata al momento dell’utilizzo finale.
E FINALMENTE SI VA ONLINE E IN STAMPA!
Al termine di tutto il lavoro di mesi, i risultati sono concreti.
Il cliente, grazie alla scelta dello shooting fotografico, ha un pool di immagini di alta qualità con cui poter realizzare diversi obiettivi:
- iniziare a costruire una brand identity completa
- avere un volto per il lancio del marchio e per la comunicazione iniziale d’impatto
- realizzare un nuovo sito consistente e dalla forte identità
- creare un video per il nuovo sito
- poter realizzare stampe in grande formato per cartelloni, poster e stand fieristici
- attingere a materiale vasto e di alta qualità per prodotti futuri, mantenendo il “volto”
- realizzare materiale cartaceo sempre nuovo e sempre riconoscibile
- consolidare l’immagine anche attraverso la comunicazione nei social grazie al suo “volto”
L’importanza dello shooting è tanto più valorizzata quanto più si riesce ad inserire questa fase tecnica e creativa all’interno di un progetto pianificato professionalmente.
Lo shooting non è solo un mucchio di foto, ma è un insieme di creazioni perfezionate per dare lustro al marchio in modo da prevederne anche gli sviluppi futuri e l’allargamento della comunicazione online ed offline in qualsiasi momento.
Vi regaliamo un’ultima immagine e…
… alla prossima!