DOVE CI PIACE BUTTARE I SOLDI?

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C’è un posto in cui sembra che il marketing non esista: il mondo puro del crowdfunding, la “beneficienza” alle imprese. Qui si muovono capitali che possono diventare anche molto grossi e come agenzia di comunicazione siamo andati a vedere se si tratti veramente di un idilliaco spazio fuori dalle regole o se anche qui il marketing ci metta lo zampino.

CON O SENZA AGENZIA DI COMUNICAZIONE: DOVE VANNO I SOLDI?

Eccoci al cuore del cuore della questione.

Come agenzia di comunicazione, grafica e marketing, il nostro lavoro è comunicare la bontà di un prodotto. Nel nostro settore spesso si analizzano i competitor di un brand, cioè la concorrenza che un marchio deve affrontare per emergere nel mercato e ottenere i risultati migliori.

Vediamo così come nelle varie epoche le agenzie di marketing e comunicazione sono arrivate a scapicollarsi con pubblicità in cui per vendere il silicone usi una donna nuda, per promuovere un film stravolgi la metropolitana, per pubblicizzare un’auto costruisci un mega pianoforte in formato scala della metropolitana.

Per saperne di più leggi il nostro articolo dedicato alle tendenze del web marketing aziendale

Questo voyeurismo verso la concorrenza avviene perché un consistente filone del marketing e della comunicazione è estremamente cauto.

La cautela ci spinge ad osservare bene dove corre il solco del già detto e del già fatto, senza osare troppo discostarsi, per paura del flop.

Se al consumatore si sta servendo ogni variante della torta di mele da 5 anni, hai davvero il coraggio di mettergli sotto il naso un’impepata di cozze? Il pazzo visionario dice di sì, ma sotto sotto la maggior parte dei pubblicitari sta:

  • tagliando le mele a forma di Twin Towers, per il post emozionale dell’11 settembre
  • dipingendo la torta di mele con puntini collegati, visto che va di moda l’intelligenza artificiale
  • glassando la torta di mele color arcobaleno, per cavalcare la moda delle istanze lgbtq
  • eccetera eccetera eccetera

Chi non ha paura è colui che non ha niente da perdere, chi i soldi non ce li ha. E chi sono questi eroi? I kickstarter visionari! Loro sì che possono permettersi il lusso di vendere quello che vogliono, che sia il loro sogno originale o il loro progetto scopiazzato, e il consumatore o sostenitore sarà libero di investire o meno in un progetto.

Andiamo allora alla scoperta di questa utopia pazzerella e vediamo dove davvero, quando nessuno ci vede, andiamo a buttare i soldi!

5 PROGETTI IN!

Prendiamo la pagina di kickstarter di questa ultima settimana di settembre e scegliamo 5 progetti che hanno davvero spaccato! Per misurare il livello di successo guardiamo la percentuale di soldi che hanno raccolto in proporzione al loro obiettivo.

  • LOVE NOTES: un simulatore di incontri a tema soprannaturale. Si tratta di un videogioco nel quale si può giocare nei panni di Jesse o di Rachel, due musicisti di una band, da usare come alter ego per flirtare con uno dei 4 personaggi non giocanti. Insomma, un Harmony interattivo in cui i personaggi sono molto freschi e depilati.
    6,077 € raccolti con un obiettivo di 3.000 €, per un lodevole successo del 202%!
    Cari lettori, non fate quella faccia, l’avete finanziato voi!
  • GENSHIN IMPACT: A New Wish! Enamel Pin Set: le spillette del videogioco Genshin Impact stanno veramente spazzolando il piatto e hanno raccolto 10 volte il necessario a tre settimane dalla fine. Ecco i dati della raccolta:
    6.423 € raccolti su un obiettivo di 500 €
    1.284% finanziato
    116 sostenitori
    22 giorni alla fine
    Che dire? Il prodotto è effimero ma la presentazione è graficamente impeccabile, con nuove figurine che si “sbloccano” mano a mano che le offerte salgono e superano certe soglie. Prodotto inconsistente ma progetto colorato, ben raccontato, meccanica coinvolgente, e supporto totale della fanbase di Genshin Impact.

agenzia di comunicazione back in 5 minutes
  • FLECTR 360 WING: le luci riflettenti per bici che si fanno vedere a 360°. I fondatori avevano bisogno di 11.500 € e hanno raccolto già oltre 67.000 €, cioè oltre il 500% e hanno ancora due settimane per giocarsela! Dalla loro hanno un dispositivo intelligente, semplice e utile, in linea con le istanze ecologiche in voga al momento. Il progetto è supportato da un video emozionale e tecnico spiegato in chiaro inglese, includendo anche un minimo di storytelling sui progettisti e sui loro successi ed interesse. Un bel lavoro!
  • ALIEN ARMORY: letteralmente “una collezione di armi, armature ed equipaggiamento in stile bio-punk, da utilizzare all’interno del gioco Mothership Sci-fi Horror RPG”. Qui sono stati raccolti 6.565 €, con un glorioso 505% di obiettivo raggiunto e mancano ancora 13 giorni. La raccolta punta sul successo del gioco di base, ma non ci sembra ben presentata. I “difetti” del video di presentazione (bassa qualità, inquadratura tremolante, poco contenuto) sembrano un po’ amatoriali e non certo voluti. Comunque un successone che corre al traino del gioco di base, forse per questo non è servito impegnarsi molto per raggiungere un obiettivo che oltretutto è molto modesto.
  • BACK IN 5 MINUTES: “Torno fra 5 minuti” è il nome del progetto che replica quadri famosi… senza i personaggi. Le stampe in alta qualità di Back in 5 minutes hanno anche dei titoli divertenti, dove ad esempio L’ultima cena di Leonardo diventa La lunga tavola. Il progetto ha raccolto il 120% del suo obiettivo, con un ricavo di oltre 1.400 € a pochi giorni dalla chiusura.

UN MINUTO NEL SUCCESSO

Prendiamoci un minuto per parlare di FLECTR WING.

Il progetto viene presentato bene e in modo completo con un video che mostra il prodotto in azione. I produttori hanno deciso di investire in un buon videomaker specializzato in riprese notturne, che esaltino la lucentezza dei Flectr Wing.

Diversi ciclisti, uomini e donne, pedalano in diversi scenari urbani e naturali, e il Flectr viene mostrato anche sui rulli, con inquadratura a 360°. Viene spiegata la struttura tridimensionale e molto efficiente delle lamine che lo compongono, il tutto in un inglese chiaro e ben udibile, segno che gli speaker sono professionisti e l’attrezzatura di registrazione era anch’essa professionale.

Questo è un esempio dove emerge con prepotenza come il contributo di veri professionisti della comunicazione possano fare la differenza fra una raccolta fondi di straordinario successo e uno dei dimenticabilissimi flop che stiamo per elencare.

5 PROGETTI OUT

Ed ora i progetti così terribili, mal presentati o forse solo sfortunati o mal comunicati, con un obiettivo ridicolmente fuori portata o con una terribile percezione del rapporto costi/benefici, insomma ecco il peggio del peggio. Se in alcuni progetti è davvero da pazzi mettere dei soldi, in altri il buono c’è ma non riesce ad emergere.

  • DISHPARITY: una brutta app per non buttare il cibo, la cui campagna chiude a breve e ha raccolto esattamente lo 0% del target. Perché? La presentazione è naif e non aggiunge nulla ad app simili già affermate, come TooGoodToGo. Spiaze!

Per saperne di più su TooGoodToGo puoi leggere il nostro articolo dedicato a 5 app per salvare il pianeta

  • MARS: FARM SIMULATOR. Un altro inglorioso 0% a 4 giorni dalla chiusura della raccolta. Perché? Qui non c’è bisogno dell’occhio clinico dell’agenzia di comunicazione per vedere le falle macroscopiche che affliggono il progetto. Il gioco presentato nel video è quantomeno prematuro per essere mostrato al pubblico. Anche le proporzioni del video in contrasto con quelle della finestra non aiutano, oltre agli scatti che fanno già immaginare un’esperienza di gioco con molti momenti di frustrazione. Neeext.
  • ENERGIA LIBERA ECOLOGICA FREE ECOLOGICAL ENERGY. Un meritatissimo 0% ad una cosa che non sappiamo cosa sia perché non cielo dicono!!!11! Qui non manca solo la forma, manca proprio il contenuto, dalla foto qui sopra non si evince assolutamente niente, e non avete ancora letto la descrizione. Sembra di essere in un recesso oscuro di Subito.it dove per sbaglio approda il nonno Agenore che vuole vendere la sua falce. Vedere per credere!
  • MR. SUDOKU! Per te uno 0%. L’unica cosa che ci piace del tuo progetto veramente debole è che l’hai sparata grossa puntando a 15.000 € per un quaderno di sudoku con le soluzioni online (invece che a pag.42). Male il video di presentazione, qui davvero c’è bisogno di una agenzia di comunicazione intrepida.
  • GREEN TRAVEL KIT: un kit di creme e detergenti in formato solido. Sembrano saponette, e come dice impappinandosi la presentatrice, sono perfetti per chi vuole viaggiare “nel 2001”. Ragazza cara: la prima regola prima di mandare online qualcosa è, almeno, revisionarlo e assicurati che i dati siano esatti. Siamo nel 2021, e forse 20 anni fa si poteva conciliare a parole l’essere green con il viaggiare in aereo per piacere personale, cosa che oggi è proprio simbolo dell’opposto.

UN MINUTO NELL'ERRORE

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Prendiamoci un minuto per riflettere sulla presentazione di un prodotto probabilmente buono ma venduto malissimo.

  • I detergenti solidi e le creme solide non sono una novità: Lush, per citare un brand famoso, ne ha fatto un vero e proprio cavallo di battaglia. L’assenza di acqua nel prodotto lo rende meno ingombrante e con minore bisogno di imballi ed emissioni per il trasporto: ed ecco che pubblicizzarli per viaggiare in aereo è un passo falso. In pratica si vende un prodotto eco-friendly per andare ad inquinare “per piacere”.
  • Altro punto: il pistolotto introduttivo-conclusivo è amatoriale e fine a se stesso, non va al punto e sembra funzionale solo a mettere in luce la bravura della botanica fondatrice del progetto, che parla di sé e delle sue passioni lasciando quei cubetti mosci lì sul tavolo.
  • Prossimo appunto: l’audio non si può sentire. È necessario prendersi cura di questi aspetti tecnici della comunicazione, e migliorare l’audio con un semplice microfono era d’obbligo, come anche lasciare qualche secondo per chiudere il video senza che si veda la mano che va a spegnere la fotocamera frontale (di uno smartphone?).
  • Lo storytelling che fa acqua da tutte le parti: proprio perché siamo nel 2021, parlare di quanto è bello viaggiare per passione è un’arma a doppio taglio, vista la situazione di pandemia e il problema del surriscaldamento globale. Parliamo del prodotto sì o no? Questo prodotto ha bisogno di essere fatto vedere in situazioni di comfort, immagini che fanno gola, ha bisogno di mostrare le piante dalle quali è stato estratto, di far vedere anche i pastrocchi in laboratorio coi coloranti per riuscire a dare le diverse sfumature ai diversi prodotti (il rischio di usare lo shampoo al posto della crema è alto senza un’etichetta!). I cubetti colorati vanno incartati e regalati ad un amico, alla vicina, al collega, li devi trovare in un bellissimo b&b, li devi vedere in action mentre un papà li usa per lavare i riccioli dei figli.

Con un target di 11.000 euro non sarebbe stato male destinarne una parte ad una agenzia di comunicazione che potesse mostrare il valore del progetto: ecco perché in ambito di pubblicità, marketing e comunicazione si parla di investimento e non di spesa!

CONCLUSIONI

Abbiamo dimostrato qualcosa con questo articolo? Vediamo.

I progetti ospitati dalla piattaforma sono letteralmente migliaia e abbiamo scelto alcuni dei migliori e alcuni dei peggiori fra quelli locali (Italia e paesi limitrofi), ma non si può fare una statistica. Volendo comunque leggere la situazione, si possono mettere in fila alcune delle caratteristiche che troviamo più spesso nelle raccolte fondi di successo:

  • storie narrate bene
  • prodotti presentati bene
  • se manca la ciccia, c’è la fanbase! (v. Genshin Impact e Alien Armory)
  • prodotti validi

Viceversa, le raccolte flop hanno spesso questi difetti:

  • prodotto che sembra scadente
  • prodotto raccontato male
  • prodotto noioso, già visto, fatto peggio dell’originale.

Possiamo dire che i prodotti raccontati bene vincono e vendono tantissimo anche se si tratta di banalissime spillette, e che i prodotti raccontati male stanno fermi sullo scaffale virtuale anche quando non hanno nulla da invidiare a Lush.

Questo equivale a dire che ci piace buttare i soldi lì dove qualcuno ce la racconta bene!

In pratica, un’agenzia di comunicazione è quello che fa la differenza, anche quando vuoi vendere ghiaccio agli esquimesi.

Alla prossima.